Una nuova bufera su Abruzzo Engineering

TERAMO – La Guardia di Finanza sta eseguendo sequestri preventivi nei confronti dell’ex
proprietario di Collabora Engineering, Vittorio Ricciardi, nell’ambito dell’inchiesta sulla vendita della società alla Provincia dell’Aquila che poi la trasformò in società pubblica in house. Le indagini della Procura della Repubblica dell’Aquila hanno portato ad iscrivere sul registro degli indagati 12 persone, tra cui Ricciardi, attuale direttore generale di Abruzzo Engineering.  Il provvedimento è stato firmato dal Gip su richiesta della procura che indaga tra le altre cose sulle ipotesi di reato di truffa. Oltre a Ricciardi, ci sono otto persone tra componenti del Cda e del collegio sindacale su cui pesa l’accusa di truffa e falso in bilancio e tre dirigenti della Provincia dell’Aquila, accusati di falso in bilancio. Sono stati sottoposti a sequestro preventivo due immobili all’Aquila, una porzione pari ad un quinto di un immobile sito in Forio (NA), azioni, partecipazioni societarie e l’autovettura dell’amministratore delegato, una Maserati del valore di 80.000 euro, per un valore complessivo pari alla somma indebitamente percepita di euro 312.053,96.Secondo la ricostruzione del Nucleo di Polizia Tributaria dell’Aquila gli indagati avrebbero conferito direttamente alla società mista progetti di lavoro, in violazione di norme comunitarie e nazionali. In relazione alla condotta di Ricciardi e delle otto persone del Cda e del collegio dei revisori dei conti, i rilievi sono legati al fatto che le quote societarie di "Collabora Spa, costituita per la gestione di servizi per l’impiego, partecipata per il 51% dalla Provincia dell’Aquila e per il 49% da un’azienda privata, Sviluppo Lavoro, secondo i finanzieri
riconducibile a Ricciardi, sono state cedute all’ente pubblico, all’atto della trasformazione "in house" avvenuta nel 2006, ad un prezzo sovrastimato, attraverso artifizi contabili con le
persone in oggetto che si sono rese responsabili dei reati di truffa e falso in bilancio. In particolare, le Fiamme Gialle hanno portato a termine un’indagine di polizia giudiziaria nel corso della quale è stata scoperta una frode perpetrata ai danni della provincia
dall’amministratore delegato della società  il quale, in concorso con gli organi di amministrazione e di controllo,dissimulando il dissesto societario causato da una mala gestio,
falsificava i bilanci infrannuali  e bilanci d’esercizio, determinando la sovrastima del valore delle quote di cessione a lui riconducibili per oltre 300.000 euro, traendo in inganno l’ente pubblico. Lo stesso amministratore delegato, inoltre, è stato denunciato per il tardivo versamento di ritenute erariali per importo superiore a 150.000 euro.Gli esiti dell’indagine saranno inviati anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti di L’Aquila dal momento che si prefigura un danno erariale pari al valore della cessione delle quote. Sotto la lente di ingradimento della Gdf sono finite le mutazioni societarie che hanno preceduto la costituzione di Abruzzo Engineering.